ELVIRA FUSTO
CINEMA

MADRE SNATURA





Il Parco dell’Etna è lo scenario dell’installazione artistica di Elvira Fusto.
“Madre Snatura” è protagonista attraverso i corpi di 28 donne, magre e seminude, i cui volti truccati fanno rivivere la fauna dell’Etna. Donna istrice, volpe, gufo, aquila reale, falco, vipera e riccio dal corpo strozzato da un cavo elettrico nero che finisce con la spina stretta fra i denti della modella, come emblema di una natura oltraggiata continuamente dall’uomo.
Il video racconta il disagio e il disadattamento della Natura che tenta di conciliarsi con le trecento discariche abusive che occupano il territorio.
I corpi si trovano così disposti, a gruppi di sette, intorno a oggetti che da tempo ormai risiedono nel Parco appartenente al Patrimonio dell’Unesco.
Non è un numero casuale quello scelto dall’artista, infatti il numero sette nella simbologia è composto da un triangolo e un quadrato, rievocando così la piramide simbolo del divino che risiede in ogni essere e il tetragono simbolo della stabilità di ogni essere che vive nel rispetto di sé.
Sullo sfondo, maestosa, c’è l’Etna.
Il video, un breve film sulla genesi di Madre Snatura, dalla durata di tre minuti e trenta, ci riporta alle origini del rapporto con la montagna, alle affezioni primordiali e antiche che generano i rapporti amorosi con Madre Natura.


CON TE E SENZA DI TE






“Con te e senza di te” è un cortometraggio scritto a quattro mani con Lucia Sardo, dove ho recitato il ruolo di me stessa.
L’ho scritto perché mi premeva raccontare delle relazioni fra uomo e donna e di come è facile in queste passare dal ruolo di regina, senza che l’altro lo voglia, al ruolo di serva. Insomma da protagonista a vittima. Nel cortometraggio racconto anche, alla fine, che quando facciamo un atto di volontà e di fede, prendiamo la decisione di smetterla con una relazione velenosa, e questo è possibile!
La storia è questa.
Silvana, Rita, Lucia e Elvira si ritrovano, per una strana congiunzione astrale, tutte e quattro alle prese con la fine di lunghe relazioni. Decidono di "curarsi" a casa, stando insieme, leggendo e discutendo, cucinandosi cose buone. Silvana, nello specifico, è ancora innamorata di Niki, un pittore a cui si era votata anima e corpo, senza averne indietro altro che brevi momenti di affetto, e disinteresse. Per estirpare l'amore per Niki da Silvana, le sue amiche decidono di sottoporla a un rito di psicomagia, ricavato dai libri del maestro Alejandro Jodorowski.
